sabato 27 giugno 2009

De manhã, parei junto ao portão e, à luz do sol, olhei de perto os cavalos que sacudiram as cabeças como se eu fosse um ser extraterrestre. Percebo aquele olhar altivo de narinas frementes. Devo parecer-lhes mesmo um alien e de uma espécie bem inferior à deles. Quem sabe o que se passa na mente de um cavalo?
Pensei comigo que o que estragava o quadro era aquele portão fechado. Se eles fossem selvagens e independentes de qualquer outro ser, se pudessem correr pelo campo, sem portões, a minha felicidade podia ser completa só de os ver, brilhantes e tão absolutamente perfeitos.
Ideias estranhas nos podem invadir a mente quando pensamos em algo tão desejado como felicidade. Pensei que bastava a coragem de abrir portões, o deles e o meu. E correr como eles, absolutamente livre, ser talvez um alien para quem ficasse e para quem encontrasse. E daí? Tudo se resumia em correr livre à luz do sol… nada disto faz sentido. Foi só uma daquelas manhãs em que me senti extraterrestre aos olhos de um cavalo.

mercoledì 24 giugno 2009


Portami il girasole ch'io lo trapianti

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.

martedì 23 giugno 2009


Ma io, sempre estraneo, sempre penetrando
il più intimo essere della mia vita,
vado dentro di me cercando l’ombra.

lunedì 22 giugno 2009

Quasi anonima sorridi
e il sole indora i tuoi capelli.
Perché per essere felici
È necessario non saperlo?

domenica 21 giugno 2009

Lontano da me in me esisto
fuori da chi io sono,
l'ombra e il movimento in cui consisto.


Dicono?
Dimenticano.
Non dicono?
Hanno detto.

Fanno?
È fatale.
Non fanno?
È uguale.

Perché
aspettare?
- Tutto è
sognare.

Quando passerà questa notte interna, l'universo,
e io, l'anima mia, avrò il mio giorno?
Quando mi desterò dall'essere desto?
Non so. Il sole brilla alto:
impossibile guardarlo.
Le stelle ammiccano fredde:
impossibile contarle.
Il cuore batte estraneo:
impossibile ascoltarlo.
Quando finirà questo dramma senza teatro,
o questo teatro senza dramma,
e potrò tornare a casa?
Dove? Come? Quando?
Gatto che mi fissi con occhi di vita, chi hai là in fondo?
Si, sì, è lui!
Lui, come Giosuè, farà fermare il sole e io mi sveglierò;
e allora sarà giorno.
Sorridi nel sonno, anima mia!
Sorridi anima mia: sarà giorno!

Felicità




E dopotutto ci sono tante consolazioni!
C'è l'alto cielo azzurro, limpido e sereno,
in cui fluttuano sempre nuvole imperfette.
E la brezza lieve [...]
e, alla fine, arrivano sempre i ricordi,
con le loro nostalgie e la loro speranza,
e un sorriso di magia alla finestra del mondo,
quello che vorremmo,
bussando alla porta di quello che siamo.

frammenti

scorro lento- tra argini che conosco- giocando con le forme.. finche’ la morte mi accoglie- divento vita cosi mi mescolo in un gioco che non ha tempo.. la vita rincorre la morte... ancora mi perdo.

are.

giovedì 18 giugno 2009


Nelle azzurre sere d'estate, andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano, a pestar l'erba tenera:
trasognato sentirò la frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.

Io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro,
nella Natura.

lunedì 15 giugno 2009


La pantera
Nel Jardin des plantes, Parigi

Il suo sguardo, per lo scorrere continuo delle sbarre,
è diventato così stanco, che non trattiene più nulla.
E’ come se ci fossero mille sbarre intorno a lui,
e dietro le mille sbarre nessun mondo.

L’incedere morbido dei passi flessuosi e forti,
nel girare in cerchi sempre più piccoli,
è come la danza di una forza intorno a un centro
in cui si erge, stordito, un gran volere.

Soltanto a tratti si alza, muto, il velo delle pupille.
Allora un’ immagine vi entra, si muove
Attraverso le membra silenziose e tese
E va a spegnersi nel cuore.

Ranier Maria Rilke

Sole alle nove di sera